martedì 13 luglio 2021

L'afflato di Battiato

Nel mondo ha trovato lo spazio per esprimere tutte le sue emozioni. Tanti anni mescolati in un connubio perfetto che parla di verità, speranze, coraggio, pensieri profondi e sentimenti puri. Le sue parole sono come le gemme preziose: così rare, belle, brillano nel buio e incantano per l'eternità. Un amore sconfinato per la musica non può finire, anche adesso che ci restano solo le sue canzoni e gli innumerevoli ricordi legati ad esse. Non si può dimenticare l'indimenticabile, la prova più vera che i sogni vanno coltivati giorno per giorno. 

Il 18 maggio si è congedato dalla vita un uomo, un poeta, un grande artista. Rendo anch'io omaggio a Franco Battiato condividendo le sue 5 poesie che hanno un posto speciale nel mio cuore.
1. L'ode all'inviolato "Le nuvole non possono annientare il sole"
2. E ti vengo a cercare "E ti vengo a cercare, anche solo per vederti o parlare, perché ho bisogno della tua presenza, per capire meglio la mia essenza. Questo sentimento popolare, nasce da meccaniche divine. Un rapimento mistico e sensuale mi imprigiona a te. Dovrei cambiare l'oggetto dei miei desideri. Non accontentarmi di piccole gioie quotidiane. Fare come un eremita, che rinuncia a sé. E ti vengo a cercare, con la scusa di doverti parlare, perché mi piace ciò che pensi e che dici perché in te vedo le mie radici"
3. Il vuoto "Tu sei quello che tu vuoi ma non sai quello che tu sei"
4. La torre "Giù dalla torre butterei tutti quanti gli artisti perché le trombe del giudizio suoneranno per tutti quelli che credono in quello che fanno"
5. La cura "Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore, dalle ossessioni delle tue manie, supererò le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farti invecchiare e guarirai da tutte le malattie perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te" 

Non posso dire di essere stata una sua fan, ma fin da piccola ho apprezzato le sue canzoni così piene di valori e dell'essenza della vita. Ciò che conserverò sempre nel cuore è che bisogna avere forza e coraggio per realizzare tutti i nostri sogni. La vita purtroppo è così imprevedibile e alle volte basta un attimo per veder crollare tutto quanto. Perciò auguro a ciascuno di noi di fare come Battiato: occhi dritti sui vostri sogni, con passione e senza rimpianto.

 




mercoledì 7 luglio 2021

#chiacchieresudime - 15 Luglio 1993

In questo momento provo una lieve ma sincera emozione all'idea di cimentarmi, ancora una volta, in un'attività come quella dello scrivere che mi ha sempre regalato gioia e soddisfazione. L'emozione è causata soprattutto dal mio desiderio di raccontare di ciò che per me è il bene più prezioso: la vita. 

Nel farlo mi anima un solo ed unico pretesto, da piccola scrivevo un po' per dovere scolastico un po' per piacere, ora invece, la mia intenzione è quella di incoraggiare chi legge, attraverso la mia storia. Mentre mi accingo ad iniziare, mi sembra di essere osservata da due occhi che leggono nei miei pensieri. Sono gli occhi di mia nonna, dal viso così gentile e buono, dal fugace sorriso di chi conosce talmente bene quello che sto per dire. La mia vita è la sua e la sua vita è anche la mia: siamo parti di un disegno già scritto che ci lega indissolubilmente l'una all'altra. 

Sono qui nella mia vecchia cameretta: una stanza non tanto grande con un letto matrimoniale, due comodini, un armadio a muro e una cassettiera. L'ambiente è illuminato da una finestra che dà sul cortile. Il PC è acceso ma io cammino avanti e indietro per far ordine nei miei pensieri. D'un tratto l'orologio mi riporta alla realtà, in fretta, come a suggerirmi di cominciare: sono le 18, l'ora in cui sono nata. Venni al mondo in un caldo pomeriggio di mezza estate. Quel giorno, il 15 luglio del '93, c'era un'afa tremenda e non se ne poteva più. Tutta la mia famiglia era in trepidante attesa: occhi fissi sul telefono, facevano qualcosa per ingannare il tempo. Nel frattempo, nella sala parto dell'ospedale di Vimercate, tutto procedeva secondo i piani e, contrazione dopo contrazione, mamma Marica diede alla luce una polpetta di 3200 grammi sotto lo sguardo scioccato, ma gioioso, di papà Gaetano che era prossimo allo svenimento. 

Prima figlia. Prima nipote. Neppure il tempo di nascere e già ribattezzata "la terrona di casa". Mi chiamarono Francesca e fu un puro caso: un nome che piaceva a entrambi, ignari del fatto che fossi nata il giorno dopo l'anniversario della rivoluzione francese. Tutta ciccia e pelo, nacqui in Brianza, nella terra dei prati rigogliosi e dei cieli azzurro limpido. 

Ancora inconsapevole di ciò che il destino aveva in serbo per me, aprii i miei occhi grandi e scuri al mondo: piansi per la prima volta, sommessamente e fu il pianto di una combattente pronta a vincere nell'ardua battaglia che si chiama vita. Umilmente ... mi piace pensarla così.

 


 


martedì 6 luglio 2021

5 buoni motivi per scegliere uno studentato

Quando si decide di vivere da soli o di studiare lontani dalla propria famiglia come ho fatto io, si pone prima di tutto il problema di capire quale sia la scelta più adatta alle nostre esigenze. Dal momento che vivere una vita il più possibile indipendente, comporta affrontare una serie di sfide giornaliere, si va alla ricerca di qualcosa che ci soddisfi, ci dia serenità, ma che sia al tempo stesso alla nostra portata. In questo percorso, molto spesso gli studenti disabili non prendono in considerazione la possibilità di alloggiare in uno studentato, forse perché troppo spaventati dall'idea di condividere certi spazi con persone che non si conoscono e che soprattutto non hanno dimestichezza con tutto ciò che riguarda il mondo della disabilità. 

La mia esperienza vissuta sul campo, mi ha insegnato che questa può essere un'ottima soluzione e nella maggior parte dei casi può rivelarsi la migliore. Se siete indecisi sul fatto di andare o meno a vivere in uno studentato, in questo articolo troverete 5 buoni motivi per farlo immediatamente:

  1. Socializzare. La prima cosa che dovrebbe spronarvi a scegliere di vivere in un residence è senza dubbio, quella di poter conoscere tantissime persone e così stringere nuove amicizie. Alle volte la lontananza da casa può essere più dolorosa del previsto e questo è il luogo perfetto dove sentirsi meno soli; si entra a far parte di un gruppo e si condividono momenti piacevoli insieme. Nello studentato, infatti, troverete tanti ragazzi come voi con cui organizzare delle serate, fare due chiacchiere o semplicemente una passeggiata. La loro presenza è anche un valido supporto nel momento del bisogno, per problemi e difficoltà rivolgersi a loro può essere di grande aiuto, come ad esempio se non sapete ancora bene come orientarvi per la città o volete essere accompagnati in lavanderia. 
  2. Perfezionare le lingue. Molto spesso gli studentati sono frequentati da ragazzi stranieri dai quali potete imparare tantissime cose: lingua, cultura, abitudini sono soltanto una parte di tutto ciò che potrete conoscere facendo questo passo. Non serve che ve lo dica io, ma attingere a questo tipo di esperienze, in particolare l'apprendimento delle lingue, puo tornarvi senz'altro molto utile per il vostro futuro sia lavorativo sia nel tempo libero.
  3. Studiare in tranquillità. Quasi tutti i residence oltre ad essere costituiti da numerose stanze, sono dotati di biblioteche o spazi comuni predisposti per lo studio. In questo modo i compagni di stanza - non proprio silenziosi - non saranno più un problema! anzi queste salette vi permetteranno di ritagliarvi del tempo per studiare e preparare i vostri esami in tutta tranquillità, magari condividendo un caffè con qualche compagno. All'interno delle aule studio solitamente è obbligatorio non fare confusione e si crea quindi il clima ideale per poter applicarsi nella preparazione di un esame. 
  4. Cucinare. Così come per lo studio, in una residenza universitaria esiste uno spazio comune dedicato al ristoro. Cucinare e mangiare insieme sono momenti all'ordine del giorno. Inoltre è l'occasione per cimentarsi nel migliorare le proprie doti di cuochi provetti, fosse solo per una semplice insalata o sfornare una profumata lasagna. Per chi invece proprio non ama dilettarsi in cucina, basta recarsi ai piani inferiori dove un servizio mensa certamente sazierà il vostro appetito!
  5. Autonomia. Vivere fuori dal contesto familiare è sicuramente uno stimolo per potersi sperimentare  in attività che si credevano irrealizzabili. Fosse solo per le attività domestiche come rifare il letto, riordinare la stanza, tenere in ordine la scrivania, organizzare la spesa ed impare ad utilizzare la lavatrice. Attività che prima erano totalmente sconosciute e che realizzarle ci permette di accrescere la nostra autostima.

Imparare ad essere indipendenti significa fare i conti con i propri limiti e sforzi, e saper accettare che in alcune circostanze si ha la necessità di dover usufruire dell'aiuto altrui. In questo senso la scelta di vivere in un alloggio studentesco, può infonderci coraggio perchè è un contesto indipendente ma al contempo facilitato dalla condivisione di spazi: come una scuola, per poi poter predere il volo e magari pensare di andare a vivere da soli.

venerdì 2 luglio 2021

#ilcaffèdelvenerdì - Polvere di sogni

Anche oggi pomeriggio, come al solito, ho fatto il caffè. Saranno state le 16, le 17 forse, ma io in realtà non guardo mai l'orologio, e se lo sapesse Andrea, il mio ragazzo, penserebbe senz'altro che sono una tipa strana. Io che guardo l'ora? Ma quando mai... Io la vedo così: quando ho voglia, ho voglia! Me lo ripeto ogni volta che sento quell'odore a me ben familiare, segno che il caffè è pronto per essere gustato.

Eppure questo pomeriggio avevo
proprio bisogno di staccare cinque minuti: ho preso la mia nuova moka, poggiata solitaria in un angolo della cucina. Con tanta pazienza l'ho aperta e ci ho messo dentro la polvere di caffè; a sentirne il profumo non era il massimo della qualità, ma non importa: tanto io lo bevo ugualmente. Ho preparato la moka con calma, facendo attenzione a non far cadere neanche un granello di caffè sul lavandino e poi l'ho messa sul fornello. Senza volerlo, ho iniziato a fissarla con l'immaginazione e, ancora una volta, mi sono ritrovata ad aspettare. Solitamente sono una che detesta l'attesa, oggi invece no. Per la prima volta nell'arco di tutta la giornata, riesco a fermarmi un attimo e ad avere finalmente un po' di respiro.

Da quando lavoro sono sempre di corsa, sempre con qualcosa da fare e mai un minuto libero.

Ma oggi è venerdì: posso concedermi una piccola pausa; ed è così che mi perdo nei miei pensieri e inizio a sognare ad occhi aperti: si dice che crescendo non si ha più il tempo di sognare, ma io non sono affatto d'accordo e continuo a farlo.

A 27 anni sono ancora qui, con la mente per aria che fantastico sul mio futuro, su come sarò da grande e quando avrò una famiglia tutta mia.  Penso a mia mamma, che alla mia età già mi aspettava, aveva un lavoro stabile e una bella casa in cui vivere; ma questa epoca è diversa, i tempi sono cambiati: adesso a trent'anni sei lì che inizi appena a lavorare e a sperare che prima o poi tutti i tuoi sogni si realizzino.

Il mondo di oggi sembra molto più complicato, è vero ma... Mai arrendersi! Io sono un'inguaribile sognatrice e mi piace pensare che il destino seguirà il suo corso e sistemerà ogni cosa.

Eccolo! Finalmente sento l'odore del caffè che invade la stanza e mi inebria con il suo profumo inconfondibile. Sono momenti che vorrei durassero in eterno, tanto mi fanno sentire bene.

Ne verso un po' nella mia tazza preferita e, dopo aver riposto la caffettiera nel lavandino, decido di fare due passi dentro casa.

Girovagare così, avanti e indietro senza una meta, è una mia abitudine dell'ultimo periodo: mi aiuta a schiarirmi le idee e a stare un po' con me stessa. Quando lo faccio penso alla mia vita, a ciò che sono diventata superando mille difficoltà e ai tanti sogni che mi hanno spinta fin qua.

Guardo al futuro con fiducia, cosciente del fatto che la strada è ancora lunga e chissà cos'altro dovrò imparare.

E proprio con questi pensieri per la testa, mi squilla il telefono: è Andrea che mi dice di aprire il portone.

Entra, mi saluta con un bacio e poi con quella sua faccia così dolce mi chiede: "Cosa vuoi fare oggi?". Lo guardo dritto negli occhi, quasi li vedessi per davvero; la mia risposta non può che essere... una sonora risata!

Ma quanto amo la mia vita!

E voi siete felici della vostra?

martedì 29 giugno 2021

Social senza barriere

Passi da gigante per garantire un pieno ed efficace utilizzo dei social a tutti, anche alle persone non vedenti. 

Questo è ciò di cui vorrei parlarvi oggi, una novità di cui sono estremamente fiera. Lo sono non soltanto perché questo ha colmato un desiderio che avevo da tempo, quello di essere comunicativa a 360 gradi, ma anche perché ha rappresentato una svolta significativa nel mondo della tecnologia alternativa. La notizia è spopolata dappertutto, ma in pochi hanno saputo cogliere il vero significato di questo grande passo in avanti. Il merito è tutto di Mark Zuckerberg e dei suoi collaboratori, ideatori della piattaforma più conosciuta al mondo: Facebook. Ma per me e per tutti quelli che necessitano di strumenti speciali nella vita di tutti i giorni, il traguardo raggiunto non è passato affatto inosservato. Il fondatore del social network più gettonato di tutti i tempi ha da sempre manifestato l'ambizioso proposito di raccontare, attraverso sistemi di lettura artificiali, le immagini che oramai sono diventate le nostre accompagnatrici fidate, portatrici di gioia e ricordi da imprimere nella memoria. Motivazione alle stelle per un obiettivo che vale ogni minimo sforzo. Di certo portare avanti un progetto simile non deve essere stato facile, ma Zuckerberg sapeva ciò che voleva, fin dall'inizio: abbattere le barriere oggettive che si frappongono tra il cieco e il mondo esterno. Un percorso arduo, ma che ha potuto cominciare, ovviamente non da solo, soltanto dopo aver acquisito una maggior consapevolezza delle "rogne tecnologiche" di cui le persone diversamente abili devono farsi carico ogni giorno. Comunicare resta per tutti un bisogno essenziale, soprattutto per chi come noi vive una disabilità così importante. Difficile è però oggi farsi bastare strumenti come il lettore di schermo Jaws e il display Braille; per quanto siano funzionali, non riescono a star dietro ad un'epoca completamente pervasa da foto e video. Serve fare di più perché si possa arrivare presto alla "ciliegina sulla torta" che mette tutti sullo stesso piano, disabili e non. Questa è la mission di chi lavora per Facebook, anzi queste persone sono pienamente convinte che queste sono le innovazioni del futuro, necessarie per rendere più agevole la vita di coloro che hanno qualche difficoltà in più. Sono altresì coscienti del fatto che un social potrà definirsi il migliore, sotto tutti i punti di vista, soltanto quando sarà fruibile a utenti con ogni tipo di disabilità. E il risultato di questa volontà fuori dal comune è arrivato, ancora una volta, nel 2021, che tutti ricorderemo come l'anno del ritorno alla normalità. lo spirito di iniziativa del team di Facebook era già stato premiato nel 2016 quando l'introduzione di uno strumento di intelligenza artificiale, che fornisce una descrizione dell'immagine, aveva permesso ai non vedenti di "sentire" le istantanee. Ma con gli ultimi aggiornamenti, annunciati qualche mese fa, al sistema sono state apportate migliorie di tutto rispetto. La nuova versione, infatti, si avvale di un archivio di contenuti 10 volte superiore a quella del suo predecessore. E questo consente di ottenere un riconoscimento più affidabile delle foto, anche se prive di didascalia, e descrizioni più dettagliate di attività, simboli, animali e luoghi. La novità che merita sicuramente una citazione in questo articolo è: "Il sistema al posto di descrivere una foto di gruppo con la frase 'può trattarsi di un’immagine di cinque persone' come faceva prima, ora riesce a specificare la loro posizione nella foto, di chi si tratta e cosa stanno facendo. Ma anche a evidenziare qual è il soggetto dello scatto."


domenica 27 giugno 2021

Profumo di Libertà

Se penso alla vita come ad una costellazione di centinaia di stelle, la maggioranza di queste sarà luminosa quanto basta per resistere alle turbolenze del cielo. Noi siamo esattamente così, o almeno la maggior parte delle persone. Molte volte neppure ce ne accorgiamo, ma ogni giorno siamo costantemente atterrati da sentimenti nocivi che offuscano la nostra visione sul mondo. Vivere destreggiandosi tra preoccupazioni, insoddisfazione, sofferenza e insicurezze è ormai diventata una normale consuetudine, un'amara verità di cui è difficile disfarsi. Una vita vissuta così, all'insegna del tempo che passa e che lascia dietro di sé buio, è qualcosa di inaccettabile alla quale tutti vorremmo porre rimedio, perché la felicità non sia solo un raro sorriso e qualche emozione passeggera.

Se anche tu ti riconosci in ciò che ho detto, vuol dire che sono, anzi siamo, meno soli: il profumo della libertà esiste e il primo passo che ci porterà a raggiungerla è quello di dare una svolta positiva alla tua esistenza. Per riuscirci come ci sto riuscendo io, ecco qualcosa su cui è importante riflettere:

  •  La Negatività. Ti lamenti 3000 volte al giorno? Non sei mai contento di quello che ti accade? Sei meteoropatico? Ridi poco perché pensi che è una cosa da sciocchi? Per te un sorriso è una gigantesca buca in cui "se proprio proprio devo finirci è meglio che ci casco ogni morte di Papa"? In questo modo la strada verso la libertà è sbarrata. I problemi purtroppo ci saranno sempre, fanno parte della vita e quel che possiamo fare è esserne consapevoli. Lamentarsi non porta nulla di buono, perciò ... meglio cambiare rotta, prima di schiantarsi 😁
  • La Solitudine. Per tutti la vita è una partita che va giocata giorno per giorno, ma se credi che per farlo basti solo tu, ti sbagli di grosso. Conosci il detto "l'unione fa la forza"? Scriviamolo da tutte le parti e non dimentichiamoci  mai che chi ci circonda può aiutarci a diventare una persona migliore. Non isoliamoci, per quanto sia possibile cercare di stare in compagnia con persone che ci fanno stare bene. L'ottimismo porta benefici che non puoi immaginare. Fidati di te!
  • La Perfezione Se pensiamo di essere felici soltanto quando avremo trovato la cosiddetta anima gemella, trovato il lavoro che ci piace o la casa dei nostri sogni .... beh, siamo sulla strada sbagliata. Possiamo essere felici in qualsiasi momento, ora. L'obiettivo più grande per ognuno di noi è capire che tu e soltanto tu hai in mano le chiavi del tuo futuro; il mazzo è pieno e a noi spetta scegliere quale porta aprire. Ricorda che nessuno è perfetto: ci saranno sbagli da correggere, ma sii sempre cosciente del tuo potere. Le cose possono cambiare soltanto se siamo noi i primi a volerlo.

La libertà non è solo fare ciò che si vuole, ma è anche svincolarsi dalle catene che ci tengono stretti a qualcosa che faremmo bene a lasciar andare. Non è facile essere positivi, soprattutto per chi vive una situazione di disabilità o di costrizione, l'importante credo sia mantenersi in movimento, qualsiasi sia la meta. Non ho la presunzione di insegnare a qualcuno qualcosa, ma condividere forse permette ad altri di far  tesoro di queste riflessioni. E se anche per un breve istante riuscirà a dare speranza o maggiore serenità a chi vive una simile situazione, sarà per me una gioia. 

Grazie.



venerdì 25 giugno 2021

#ilcaffèdelvenerdì - Scrivere per passione

Buonasera, ed eccomi qui dopo un'altra settimana di lavoro.
In questi giorni ho pensato molto all’argomento di cui parlare oggi pomeriggio e, alla fine, ho deciso di raccontarvi un po' di una tra le cose che mi appassionano di più: la scrittura. Mi piacerebbe potervi dire davvero tutto tutto, ma preferisco non dilungarmi troppo e concentrarmi solo sull'essenziale; perciò partirò dal capitolo della mia vita che ha visto sbocciare tutte le mie grandi passioni.

Scrivo da quando avevo 9 anni. Avevo sempre con me un blocchetto di fogli bianchi, due penne, una rossa e una nera e così, con semplicità, davo sfogo alla mia fantasia.

Il cortile dietro casa dei miei nonni prima e il tavolo di plastica bianco che troneggiava al centro del giardino di casa mia poi, sono stati i miei rifugi preferiti, gli angoli in cui poter evadere dalla frenesia della quotidianità. Passavo le giornate intere a scrivere, oltre che a leggere, tanto che talvolta mi dimenticavo persino di mangiare e quel: "È pronto!" era per me un brusco ritorno alla realtà, un tornare con i piedi per terra.

All'inizio scrivevo storielle di poco conto che raccontavano di sogni irrealizzabili e di viaggi in luoghi sconosciuti. Erano pagine che macinavano la mia voglia di leggerezza, ma ripensandoci ora, posso dirlo: non era stato proprio un esordio coi fiocchi.

Poi, per fortuna, verso i 14 anni sono passata alla poesia, perché volevo seguire le orme del mio professore di italiano delle medie. Lui ha sempre creduto molto nelle mie capacità, mi ha incoraggiata a continuare e il risultato è arrivato nel 2009, quando per la prima volta strinsi tra le mani il mio primo libro di poesie: la trasposizione in versi dei sentimenti profondi di un'adolescente che ha fatto delle parole una medicina per l'anima.

Forse dovrei dire anche che sono cresciuta pensando che scrivere fosse l'unico modo di stare al mondo e che quella fosse la mia ragione d'essere, non oserei dire l'unica ma sicuramente la più importante di tutte. Una cosa però è certa: la scrittura mi ha salvata durante il tormentato periodo della diagnosi, proteggendomi come uno scudo. Ho buttato giù davvero tante poesie, scritte così, di getto perlopiù, ma se tornassi indietro lo rifarei subito, perché tutto questo è stato il simbolo della mia rinascita.

La scrittura è l'unico momento in cui mi sento pienamente a mio agio con me stessa. Anche adesso che sono piuttosto impegnata, mi piace ritagliarmi un po' di tempo e mettermi al PC e rilassarmi.

Perché vi ho raccontato tutto questo? Perché credo che avere delle passioni sia una cosa importantissima. Non serve averne 10, 20 o 30; ne basta una capace di infondervi una gioia grande grande.

Ora mi fermo perché sennò il caffè si raffredda e mi tocca riscaldarlo al micro.

Dai, raccontatemi qualcosa di voi! Desidero molto sapere quali sono le passioni che animano la vostra vita.

Un abbracciooooooooooooooooooo amiciiiiiiiiiiii