domenica 20 giugno 2021

Studiare si può

 

Studiare è  impegno, costanza, dedizione. La parola studiare presuppone anche essere sotto esame e quindi osservarsi come un’aquila, dall’alto, per raggiungere sì voti e obbiettivi, ma soprattutto individuare la giusta strada. Sono Viola e oggi ho l’onore di scrivere per e di Francesca che il 2 giugno è stata insignita del premio Angelo Ferro quale “Protagonista nello studio” per aver saputo coniugare l’uso della tecnologia nello studio senza fermarsi davanti a difficoltà e pregiudizi. 

Ricevere un premio è sicuramente gratificante: vedere riconosciuti gli sforzi, le paure, i dubbi affrontati di giorno in giorno. Perché la quotidianità per una giovane donna sordocieca, anche se celata da ampi sorrisi, a volte è buia e faticosa; ma una delle qualità di Francesca è sicuramente la resilienza, questa capacità di riorganizzare in maniera propositiva la sua vita, per elaborare periodi di sconforto o eventi traumatici.

Per chi come me ha potuto vivere - anche se marginalmente - la studentessa Francesca, avrà certamente colto l’ingegnosità di trovare un metodo di studio che potesse essere funzionale ed efficace per raggiungere dei risultati, usare la tecnologia di una barra braille o della sintesi vocale, per chi come lei ha residui uditivi, è stata l’occasione per una persona disabile, di poter affrontare in autonomia il percorso di studi fino alla laurea, confrontandosi con altri studenti e direttamente con i professori. Cose scontate? Forse. Ma saper chiedere aiuto è un grande insegnamento per tutti e vivere da sola in una residenza universitaria, comporta anche questa grande capacità di saper riconoscere di avere bisogno dell’altro. E non solo perché non si vede o non si sente, ma perché l’essere umano è un animale sociale e nell’animo vuole condividere.

Francesca è una persona che va un po’ contenuta … sforna un’idea al giorno che vorrebbe realizzare in contemporanea! Eppure questa è la sua forza. Ed è la forza anche per chi la frequenta, amici e famiglia. Di certo, io, la voglio ringraziare perché è un potente specchio di come gli ostacoli più evidenti possono essere aggirati e che la paura del pregiudizio è solo nella nostra mente e come tutte le paure siamo noi a scegliere di dargli potere. Grazie e che questo premio possa essere uno stimolo per altri giovani - e non - come Francesca che pensano non sia possibile sognare.

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